“Ringraziamo i Carabinieri Forestali - Gruppo di Milano e Pavia e della Compagnia di Stradella - e la DDA di Milano per l’impegno profuso in attività di indagine particolarmente complesse e per aver individuato i possibili responsabili del rogo di Corteolona”.
Così Legambiente commenta l’arresto di stamattina di sei persone ritenute responsabili di incendio doloso, gestione illecita di rifiuti e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Reati per i quali, in base alla normativa sui reati ambientali e sugli incendi, è scattata la misura cautelare dell’arresto.
Il rogo di tonnellate di rifiuti, soprattutto plastica, gomma e carta, all’inizio di gennaio di quest’anno portò alla luce un’attività di smaltimento illecito di notevoli quantità di rifiuti provenienti da impianti di stoccaggio nel milanese, depositati e poi bruciati in un capannone a Corteolona, nel pavese. Il rogo di gennaio produsse un’impennata dei livelli di diossina nei giorni a seguire e provocò decine di intossicati.
“Plaudiamo al lavoro di questi mesi delle Forze dell’Ordine e dei magistrati che hanno lavorato per arrivare alla verità - dichiara Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia -. In Lombardia gli illeciti nella gestione dei rifiuti rappresentano il 5,5% del totale nazionale. Un dato che ci colloca purtroppo nella top ten delle regioni italiane in cui l’illegalità è più diffusa. E’ necessario non abbassare la guardia contro un fenomeno che produce danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e alle aziende sane che si occupano di rifiuti”.